Nascita di Olga
Sul cibo che cucinavo si diceva di tutto. Non era sempre buono, a volte era appena accettabile. Lo proponevo seguendo gli apprezzamenti dei commensali perciò poteva succedere che per tre giorni di seguito si consumasse la medesima pietanza. A quel punto diventava noioso. Se invece non piaceva usciva dal menù e spariva. Gli ingredienti base erano sempre gli stessi.
Pasta, lunga o corta. Se corta, penne o farfalle. Pomodoro, salsa fatta in casa. Olio extra vergine d’oliva, spremuto a freddo. Carne bianca, petto di pollo o di tacchino. Uova di galline, libere di razzolare in un’aia. Insalata biologica. Verdure colorate, peperoni, zucchine, cetrioli, melanzane. Patate e carote. Non mancavano latte e formaggi, il primo sempre intero e fresco, i secondi possibilmente non stagionati. Parmigiano, quanto basta.
Di questi cibi non mi piaceva l’odore. Né del pomodoro cotto, né della carne. Neppure dei vegetali e meno ancora dei formaggi. Era un odore nauseabondo, riuscivo a percepire il pezzetto marcio e quello ammuffito.
Tutto era corrotto e a me toccava l’alchimia della trasformazione. Uccidere tutti i batteri, fare in modo che nulla contaminasse il corpo. Sobbollivo, ribollivo, lessavo, friggevo fino allo snervamento di ogni sostanza.
Non provavo alcun desiderio, né per le materie prime e nemmeno per il risultato del processo di amalgama. Ogni alimento mi provocava solo repulsione.
La cassa della verdura era ancora appoggiata fuori dalla porta. Con indolenza la stavo sollevando quando l’uomo me la tolse dalle mani.
Lo guardai per qualche istante prima di ringraziarlo. Restava lì, fermo, e non se ne andava.
“Posso fare qualcosa per lei?” gli chiesi arrossendo.
“La sua pelle ha il colore delle annurca” rispose con un sorriso. Le mie guance erano esattamente come le mele che avevo nella cesta. E aggiunse: “I suoi capelli sono simili all’oro dei pistilli di zafferano”.
Iniziò a parlare così e nel giro di poco lo rividi altre volte, per caso o per volontà, questo non lo so. “Nemmeno la farina è bianca quanto il tuo incarnato, forse il latte, ecco sei fresca come il latte” eravamo passati al tu.
Divenne facile capire dove saremmo arrivati, tra un ingrediente e l’altro, seguendo un tempo breve ma singolare. Baci sulle mie labbra, rosse come ciliegie, diceva lui e carezze sui miei seni, sodi come uova saporite, e gli piacevo dappertutto perché sapevo di cioccolato bianco.
Ero zucchero che restava appiccicato alle dita, d’anice nel retrogusto. Non mi accorsi nemmeno di quanto il corpo stesse diventando cibo, invece del contrario, e di come olfatto e gusto si mescolassero tra loro.
Iniziai a coltivare il desiderio trattandolo come fosse un ricettario. Immaginai la prima torta che lo contenesse tutto. Sgusciai le uova e le montai fino a un composto chiaro e spumoso e poi con calma e ritmicamente aggiunsi la farina. Con un setaccio, a pioggia, lievito e cacao. Il burro morbido tra le mie dita finì sul fondo della tortiera e poi tutto in forno, alta temperatura per il tempo giusto.
Divenni brava a far crescere la panna e non mi stancavo del gesto ripetitivo di mescolare le piccole dosi di latte, mentre il fuoco lento trasformava ciò che doveva in miscela buona e densa di crema pasticcera. Le ciliegie sciroppate, il cioccolato a scaglie e persino la ricotta divennero sodali. Sentivo i profumi e il gusto dolce.
Più lui entrava nella mia vita più io spingevo le mani dentro la materia..e senza accorgermi presi a nutrire il mondo e finalmente me stessa. Impastavo, degustavo, amalgamavo, frullavo, nappavo, sbollentavo, imprimevo e rosolavo, parole e azioni, come fossero passi di danza. E aumentavo, crescevo divenivo tonda a dismisura.
Ecco la forma. La mia, finalmente raggiunta.
Mi dissi un giorno, che per amore sono diventata il mio nome. Mi chiamo Olga, e quando lo pronuncio le labbra passano da un cuore a un sorriso.
Elisabetta Bucciarelli, Nascita di Olga – Opificio Monzese delle Pietre Dure
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Questo racconto è stato scritto dall’autrice per “Alla ricetta del tempo perduto”, un percorso di racconti e cucina, all’interno di Appetiti cibo in festival a che si tiene a Barzanò (Lecco) dal 4 maggio al 21 luglio 2013.
Olga è un personaggio a cui sono molto affezionata che compare la prima volta in “Femmina de luxe” (Perdisa editore) e successivamente in “L’etica del parcheggio abusivo” (Feltrinelli editore).
Olga è una donna morbida – qualcuno direbbe grassa – che non si cura delle mode e non vuole dimagrire. Nelle sue forme c’è la sua identità.
Femmina de luxe è un noir che racconta la storia di Marta, alla ricerca di una perfezione fisica che esiste solo dentro se stessa e che non riuscirà mai a raggiungere.
Una storia drammatica e molto attuale, che mette al centro l’incapacità di accettarsi in una società che richiede la perfezione fisica. Così il cibo e l chirurgia estetica, divengono un’arma da usare contro se stessa.
Di contro Olga non si cura della perfezione e si sente felice nei suoi abiti pieni di svolazzi…ma anche lei dovrà patire una grande solitudine interiore. La solitudine delle anime semplici.
In questi giorni, della stessa autrice, è uscito per E/O, “Dritto al cuore”.
A breve ve ne parlerò..
16 giugno 2013 a 17:40
grazie Lu per averlo presentato, mi ha incuriosita e deliziata questo stralcio …
prendo nota!
17 giugno 2013 a 17:07
Sono certa che ti piacerà….
lu
17 giugno 2013 a 10:17
Elisabetta Bucciarelli
è nella lista dei libri che ho intenzione di comprare e portare poi con me quest’estate, più di una volta mi è capitato di leggere tra le tue pagine, di Lei, e mi piace moltissimo, ha uno stile delicato, profondo, emozionante, arriva diritto al cuore
un abbraccio **
17 giugno 2013 a 17:09
Giovedì sarà a Roma…presenterà “Dritto al cuore”.
🙂
18 giugno 2013 a 11:25
non lo prometto, perché non so se riesco, ma ora mi informo e proverò ad esserci
grazie **
18 giugno 2013 a 19:34
🙂
17 giugno 2013 a 16:00
…mi è venuta fame…..non so di cosa di più… 😉
17 giugno 2013 a 17:10
un personaggio affascinante Olga, morbidosamente affascinante.
17 giugno 2013 a 21:32
Lo proporrò alle mie alunne. Grazie!
18 giugno 2013 a 19:33
Mel, la scuola può fare molto per gli adolescenti e le loro difficoltà…grazie a te, sempre.
18 giugno 2013 a 09:50
E’ un racconto stupendo. Credo che acquisterò l’ultimo libro dell’autrice.
Nel mio piccolo, ho pubblicato recentemente un noir.
Se ti interessa, puoi trovarlo sul sito “www.ilmiolibro.it” oppure sul sito on line della Feltrinelli, oppure presso qualunque libreria Feltrinelli. Basta cercarlo col mio nome “Antonio Valentini” o col titolo “Morte in vetrina”.
Buona estate.
18 giugno 2013 a 19:34
Grazie per la segnalazione.
Ho preso nota.
🙂
18 giugno 2013 a 18:30
Bellissimo questo racconto ! 🙂
…. e la frase che chiude la tua presentazione mi ricorda qualcuno… Qualcuno che somiglia ad Olga :)))
Ciao Lu , un bacio
18 giugno 2013 a 19:35
Francesca……ti abbraccio forte…..
😉
23 giugno 2013 a 16:10
Bello, aspettavo di leggerlo. E Olga è anche il mio personaggio preferito, il mio “prodotto di nicchia” come dice la Bucciarelli in Femmina de Luxe. In ogni racconto la scrittrice ci aggiunge dei particolari ed Olga sta diventando veramente “a tutto tondo”.
p.s Dritto al cuore è bellissimo!
23 giugno 2013 a 19:46
Ciao Polimena, benvenuta!
Olga è un personaggio intenso e pieno di sorprese.
Elisabetta è bravissima a tratteggiarne carattere e sfumature.
Dritto al cuore l’ho appena terminato e risuona in profondità.
5 dicembre 2014 a 13:08
[…] (E io ringrazio Elisabetta Bucciarelli che è stata così generosa da affidarmi un suo racconto: “Nascita di Olga”). Perché i non vedenti leggono eccome! Grazie al braille agli audiolibri o attraversi lenti di […]
4 marzo 2016 a 01:18
[…] (E io ringrazio Elisabetta Bucciarelli che è stata così generosa da affidarmi un suo racconto: “Nascita di Olga”). Perché i non vedenti leggono eccome! Grazie al braille, agli audiolibri o attraverso lenti di […]